ANNUNCI
Domenica
22 settembre 2024
1. Mercoledì, venerdì e sabato di questa settimana ricorre Tempora di Autunno. Quattro tempora sono tre giorni: mercoledì, venerdì e sabato che si fanno nelle quattro stagioni dell’anno, una volta per ogni stagione. Sono un’occasione per pregare, digiunare ma anche ringraziare Dio di quello che ci ha dato: dei fiori in primavera, delle spighe di grano in estate, dei grappoli dell’uva in autunno e dell’olio in inverno.
La Chiesa prescrive il digiuno in tutti i giorni delle Quattro Tempora e l'astinenza in ogni venerdì, e i fedeli sono invitati a confessarsi.
Ricordo che confesso ogni giorno prima della Santa Messa.
Dopo la Santa Messa di mercoledì, venerdì e sabato verranno benedetti i grappoli dell’uva
e vino.
V’invito a partecipare e portare i grappoli dell’uva e vino per ottenere la benedizione di Dio ringraziandolo per questi suoi doni.
2. La Parrocchia insieme con La Proloco sta organizzando la Fiera di Beneficenza per la Festa della Madonna del Rosario. Saremmo riconoscenti a tutti coloro che possono contribuire, fornendoci materiale per poterla allestire.
3. Vi chiedo inoltre di portare in parrocchia foto dei battesimo, abiti, carrozzine, fiocchi, fasce, seggiolotti, culle, e tutto quanto collegato con il battesimo per poter allestire la mostra “Battesimi nei anni”.
4. In queste settimane passeranno i parrocchiani per raccogliere le offerte per la festa. Vi ringrazio anticipatamente.
5. Funzioni sacre della settimana:
Sabato 21 settembre
16:00 Santa Messa in suffragio dell’anima di Gianni
Domenica 22 settembre
9:30 Santa Messa
Lunedì 23 settembre, memoria di san Pio da Pietrelcina, sacerdote
8:30 Santa Messa
Martedì 24 settembre
8:30 Santa Messa in suffragio dell’anima di Cesare
Mercoledì 25 settembre
8:30 Santa Messa
Giovedì 26 settembre
8:30 Santa Messa in suffragio dell’anima di Giuditta, Leone e figli
Venerdì 27 settembre, memoria di san Vincenzo De’ Paoli, sacerdote
8:30 Santa Messa
Sabato 28 settembre
16:00 Santa Messa in suffragio dell’anima di Giuseppina, Marino, Renza, Miranda e Mary
Domenica 29 settembre
9:30 Santa Messa in suffragio dell’anima di Ermelinda
18:00 Santa Messa a Striglianella
SANTA MESSA
Festiva ore 9:30
Feriale dal lunedì al venerdì ore 8:30
Sabato prefestiva ore 16:00
Venerdì 27 settembre, memoria di san Vincenzo De’ Paoli, sacerdote
8:30 Santa Messa
Sabato 28 settembre
16:00 Santa Messa in suffragio dell’anima di Giuseppina, Marino, Renza, Miranda e Mary
Domenica 29 settembre
9:30 Santa Messa in suffragio dell’anima di Ermelinda
18:00 Santa Messa a Striglianella
CONFESSIONE
Mezz'ora prima di ogni Santa Messa.
Il sacerdote è disponibile su ogni richiesta, vedi: Contatto
SACRAMENTI
Per Battesimo, Unzione degli Infermi, Cresima, Matrimonio e Sacerdozio
rivolgersi al parroco che è disponibile su ogni richiesta, vedi: Contatto
Corsi per matrimonio 2024
Inizio incontri ore 21:10.
Dal 10 gennaio a Montale - mercoledì.
Dal 12 gennaio a San Piero Agliana - venerdì.
Dal 9 aprile a Spedalino Asnelli - martedì.
Dal 26 settembre a San Niccolò Agliana - giovedì.
CATECHISMO
Precomunione - ogni 2 settimane sabato alle ore 16:30 a Fognano.
Comunione - sabato alle ore 18:30 a Fognano.
Postcomunione e Precresima - ogni 2 settimane mercoledì alle ore 16:30 a Fognano.
Cresima - domenica alle ore 10:00 a Fognano.
CARITAS
Durante l'Avvento e Quaresima si raccoglie prodotti alimentari per i poveri.
PREGHIERA
Giugno - ogni giorno dopo la Santa Messa - Litanie al Sacro Cuore di Gesù.
Giugno il 21 - la Santa Messa all'altare di San Luigi.
Ottobre - ogni giovedì alle ore 18:00 - Santo Rosario.
Ottobre prima domenica - ore 17:00 Santa Messa e processione in onore della Beata Vergine Maria con la banda.
Ottobre lunedì dopo la prima domenica - ore 17:00 Santa Messa e processione eucaristica.
Novembre - ogni giovedì alle ore 16:00 - Santa Messa nella cappella del cimitero.
Novembre - ogni domenica alle ore 16:00 - Santo Rosario al cimitero.
Dicembre - dal 16 al 24 prima della Santa Messa - Novena di Natale.
Sant'Antonio - benedizione degli animali domenica dopo 17 gennaio alle ore 15:00 davanti alla chiesa.
Quaresima - Acqua Santa.
Quaresima - ogni venerdì alle ore 15:30 - Via Crucis.
San Marco - Rogazioni.
Ascensione - Rogazioni.
Maggio - sabato o domenica sera - la Santa Messa nel santuario della Madonna a Valdibrana.
Maggio 22 - festa di santa Rita - benedizione delle rose.
Maggio - ogni giorno dopo la Santa Messa - Litanie Lauratene.
Maggio - ogni giovedì alle ore 18:00 - Santo Rosario.
Maggio - giorni feriali - la Santa Messa all'altare della Madonna.
Corpus Domini - ore 17:00 Santa Messa e processione con la banda.
Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù - Santa Messa con esposizione del Santissimo Sacramento, Litanie al Sacratissimo Cuore di Gesù e benedizione con Santissimo Sacramento
MALATI
Ogni venerdì mattina Confessione e Santa Comunione.
Sacerdote è disponibile su ogni richiesta, vedi: Contatto
CONTATTO
Parrocchia di San Michele Arcangelo
Via Atto Vannucci, 112
51037 Tobbiana Montale PT
Telefono 0573 590618
Cellulare 333 1410321
Sito internet: www.tobbiana.it
E-mail: [email protected]
PEC: [email protected]
Coordinate geografiche: 43.961694, 11.041589
PATRONO
Il nome dell’arcangelo Michele, che significa “chi è come Dio?”, è citato cinque volte nella Sacra Scrittura; tre volte nel libro di Daniele, una volta nel libro di Giuda e nell'Apocalisse di s. Giovanni Evangelista e in tutte le cinque volte egli è considerato “capo supremo dell’esercito celeste”, cioè degli angeli in guerra contro il male, che nell’Apocalisse è rappresentato da un dragone con i suoi angeli; esso sconfitto nella lotta, fu scacciato dai cieli e precipitato sulla terra.
In altre scritture, il dragone è un angelo che aveva voluto farsi grande quanto Dio e che Dio fece scacciare, facendolo precipitare dall’alto verso il basso, insieme ai suoi angeli che lo seguivano.
Michele è stato sempre rappresentato e venerato come l’angelo-guerriero di Dio, rivestito di armatura dorata in perenne lotta contro il Demonio, che continua nel mondo a spargere il male e la ribellione contro Dio.
Egli è considerato allo stesso modo nella Chiesa di Cristo, che gli ha sempre riservato fin dai tempi antichissimi, un culto e devozione particolare, considerandolo sempre presente nella lotta che si combatte e si combatterà fino alla fine del mondo, contro le forze del male che operano nel genere umano. Dante nella sua ‘Divina Commedia’ pone il demonio (l’angelo Lucifero) in fondo all’inferno, conficcato a testa in giù al centro della terra, che si era ritirata al suo cadere, provocando il grande cratere dell’inferno dantesco. Dopo l’affermazione del cristianesimo, il culto per san Michele, che già nel mondo pagano equivaleva ad una divinità, ebbe in Oriente una diffusione enorme, ne sono testimonianza le innumerevoli chiese, santuari, monasteri a lui dedicati; nel secolo IX solo a Costantinopoli, capitale del mondo bizantino, si contavano ben 15 fra santuari e monasteri; più altri 15 nei sobborghi. Tutto l’Oriente era costellato da famosi santuari, a cui si recavano migliaia di pellegrini da ogni regione del vasto impero bizantino e come vi erano tanti luoghi di culto, così anche la sua celebrazione avveniva in tanti giorni diversi del calendario.
Perfino il grande fiume Nilo fu posto sotto la sua protezione, si pensi che la chiesa funeraria del Cremlino a Mosca in Russia, è dedicata a S. Michele. Per dirla in breve non c’è Stato orientale e nord africano, che non possegga oggetti, stele, documenti, edifici sacri, che testimoniano la grande venerazione per il santo condottiero degli angeli, che specie nei primi secoli della Chiesa, gli venne tributata.
In Occidente si hanno testimonianze di un culto, con le numerosissime chiese intitolate a volte a S. Angelo, a volte a S. Michele, come pure località e monti vennero chiamati Monte Sant’Angelo o Monte San Michele, come il celebre santuario e monastero in Normandia in Francia, il cui culto fu portato forse dai Celti sulla costa della Normandia; certo è che esso si diffuse rapidamente nel mondo Longobardo, nello Stato Carolingio e nell’Impero Romano.
In Italia sano tanti i posti dove sorgevano cappelle, oratori, grotte, chiese, colline e monti tutti intitolati all’arcangelo Michele, non si può accennarli tutti, ci fermiamo solo a due: Tancia e il Gargano.
Sul Monte Tancia, nella Sabina, vi era una grotta già usata per un culto pagano, che verso il VII secolo, fu dedicata dai Longobardi a S. Michele; in breve fu costruito un santuario che raggiunse gran fama, parallela a quella del Monte Gargano, che comunque era più antico.
La celebrazione religiosa era all’8 maggio, data praticata poi nella Sabina, nel Reatino, nel Ducato Romano e ovunque fosse estesa l’influenza della badia benedettina di Farfa, a cui i Longobardi di Spoleto, avevano donato quel santuario.
Ma il più celebre santuario italiano dedicato a S. Michele, è quello in Puglia sul Monte Gargano; esso ha una storia che inizia nel 490, quando era papa Gelasio I; la leggenda racconta che casualmente un certo Elvio Emanuele, signore del Monte Gargano (Foggia) aveva smarrito il più bel toro della sua mandria, ritrovandolo dentro una caverna inaccessibile.
Visto l’impossibilità di recuperarlo, decise di ucciderlo con una freccia del suo arco; ma la freccia inspiegabilmente invece di colpire il toro, girò su sé stessa colpendo il tiratore ad un occhio. Meravigliato e ferito, il signorotto si recò dal suo vescovo s. Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto (odierna Manfredonia) e raccontò il fatto prodigioso.
Il presule indisse tre giorni di preghiere e di penitenza; dopodiché s. Michele apparve all’ingresso della grotta e rivelò al vescovo: “Io sono l’arcangelo Michele e sto sempre alla presenza di Dio. La caverna è a me sacra, è una mia scelta, io stesso ne sono vigile custode. Là dove si spalanca la roccia, possono essere perdonati i peccati degli uomini…Quel che sarà chiesto nella preghiera, sarà esaudito. Quindi dedica la grotta al culto cristiano”.
Ma il santo vescovo non diede seguito alla richiesta dell’arcangelo, perché sul monte persisteva il culto pagano; due anni dopo, nel 492 Siponto era assediata dalle orde del re barbaro Odoacre (434-493); ormai allo stremo, il vescovo e il popolo si riunirono in preghiera, durante una tregua, e qui riapparve l’arcangelo al vescovo s. Lorenzo, promettendo loro la vittoria, infatti durante la battaglia si alzò una tempesta di sabbia e grandine che si rovesciò sui barbari invasori, che spaventati fuggirono.
Tutta la città con il vescovo, salì sul monte in processione di ringraziamento; ma ancora una volta il vescovo non volle entrare nella grotta. Per questa sua esitazione che non si spiegava, s. Lorenzo Maiorano si recò a Roma dal papa Gelasio I (490-496), il quale gli ordinò di entrare nella grotta insieme ai vescovi della Puglia, dopo un digiuno di penitenza.
Recatosi i tre vescovi alla grotta per la dedicazione, riapparve loro per la terza volta l’arcangelo, annunziando che la cerimonia non era più necessaria, perché la consacrazione era già avvenuta con la sua presenza. La leggenda racconta che quando i vescovi entrarono nella grotta, trovarono un altare coperto da un panno rosso con sopra una croce di cristallo e impressa su un masso l’impronta di un piede infantile, che la tradizione popolare attribuisce a s. Michele.
Il vescovo san Lorenzo fece costruire all’ingresso della grotta, una chiesa dedicata a s. Michele e inaugurata il 29 settembre 493; la Sacra Grotta è invece rimasta sempre come un luogo di culto mai consacrato da vescovi e nei secoli divenne celebre con il titolo di “Celeste Basilica”.
Attorno alla chiesa e alla grotta è cresciuta nel tempo la cittadina di Monte Sant’Angelo nel Gargano. I Longobardi che avevano fondato nel secolo VI il Ducato di Benevento, vinsero i feroci nemici delle coste italiane, i saraceni, proprio nei pressi di Siponto, l’8 maggio 663, avendo attribuito la vittoria alla protezione celeste di s. Michele, essi presero a diffondere come prima accennato, il culto per l’arcangelo in tutta Italia, erigendogli chiese, effigiandolo su stendardi e monete e instaurando la festa dell’8 maggio dappertutto.
Intanto la Sacra Grotta diventò per tutti i secoli successivi, una delle mete più frequentate dai pellegrini cristiani, diventando insieme a Gerusalemme, Roma, Loreto e S. Giacomo di Compostella, i poli sacri dall’Alto Medioevo in poi.
Sul Gargano giunsero in pellegrinaggio papi, sovrani, futuri santi. Sul portale dell’atrio superiore della basilica, che non è possibile descrivere qui, vi è un’iscrizione latina che ammonisce: “che questo è un luogo impressionante. Qui è la casa di Dio e la porta del Cielo”.
Il santuario e la Sacra Grotta sono pieni di opere d’arte, di devozione e di voto, che testimoniano lo scorrere millenario dei pellegrini e su tutto campeggia nell’oscurità la statua in marmo bianco di S. Michele, opera del Sansovino, datata 1507.
L’arcangelo è comparso lungo i secoli altre volte, sia pure non come sul Gargano, che rimane il centro del suo culto, ed il popolo cristiano lo celebra ovunque con sagre, fiere, processioni, pellegrinaggi e non c’è Paese europeo che non abbia un’abbazia, chiesa, cattedrale, ecc. che lo ricordi alla venerazione dei fedeli.
Apparendo ad una devota portoghese Antonia de Astonac, l’arcangelo promise la sua continua assistenza, sia in vita che in purgatorio e inoltre l’accompagnamento alla S. Comunione da parte di un angelo di ciascuno dei nove cori celesti, se avessero recitato prima della Messa la corona angelica che gli rivelò.
I cori sono: Serafini, Cherubini, Troni, Dominazioni, Potestà, Virtù, Principati, Arcangeli ed Angeli. La sua festa liturgica principale in Occidente è iscritta nel Martirologio Romano al 29 settembre e nella riforma del calendario liturgico del 1970, è accomunato agli altri due arcangeli più conosciuti, Gabriele e Raffaele nello stesso giorno, mentre l’altro arcangelo a volte nominato nei testi apocrifi, Uriele, non gode di un culto proprio.
Per la sua caratteristica di “guerriero celeste” s. Michele è patrono degli spadaccini, dei maestri d’armi; poi dei doratori, dei commercianti, di tutti i mestieri che usano la bilancia, i farmacisti, pasticcieri, droghieri, merciai; fabbricanti di tinozze, inoltre è patrono dei radiologi e della Polizia.
È patrono principale delle città italiane di Cuneo, Caltanissetta, Monte Sant’Angelo, Sant’Angelo dei Lombardi, compatrono di Caserta.
Difensore della Chiesa, la sua statua compare sulla sommità di Castel S. Angelo a Roma, che come è noto era diventata una fortezza in difesa del Pontefice; protettore del popolo cristiano, così come un tempo lo era dei pellegrini medievali, che lo invocavano nei santuari ed oratori a lui dedicati, disseminati lungo le strade che conducevano alle mete dei pellegrinaggi, per avere protezione contro le malattie, lo scoraggiamento e le imboscate dei banditi.
Per quanto riguarda la sua raffigurazione nell’arte in generale, è delle più vaste; ogni scuola pittorica in Oriente e in Occidente, lo ha quasi sempre raffigurato armato in atto di combattere il demonio.
Sul Monte Athos nel convento di Dionisio del 1547, i tre principale arcangeli sono così raffigurati, Raffaele in abito ecclesiastico, Michele da guerriero e Gabriele in pacifica posa e rappresentano i poteri religioso, militare e civile.
Orazione a San Michele Arcangelo
Si narra che durante la celebrazione di una Messa mattutina, papa Leone XIII, assistendo ad essa dal trono, ebbe una visione di demoni che si aggiravano liberamente per Roma e per il mondo.
Scrisse allora questa orazione di liberazione a san Michele, comandante dell'esercito divino, colui che cacciò Satana nell'inferno (cfr. Ap 12,7-10), e la spedì immediatamente a tutti gli ordinari con la raccomandazione di farla recitare in ginocchio alla fine di ogni Messa.
L'obbligo posto da Leone XIII fu sciolto solo con la riforma liturgica che seguì il Concilio Vaticano II.
La preghiera fu inserita, in forma estesa, in un potente esorcismo che lo stesso pontefice fece inserire nel Rituale Romanum.
«Sancte Michael Archangele,
defende nos in proelio;
contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium.
Imperet illi Deus, supplices deprecamur:
tuque, Princeps militiae caelestis,
Satanam aliosque spiritus malignos,
qui ad perditionem animarum
pervagantur in mundo,
divina virtute, in infernum detrude.
Amen.»
«San Michele Arcangelo,
difendici in battaglia;
sii presidio contro il male e le insidie del diavolo.
Che Dio imperi su di lui, preghiamo supplici:
e tu, Principe della milizia celeste,
con virtù divina, ricaccia nell'inferno
Satana e gli altri spiriti maligni
che si aggirano per il mondo
per causare la perdizione delle anime.
Amen.»
PARROCO
Don Cristoforo (in polacco Krzysztof) Dabrowski.
Nato in Polonia il 5 febbraio 1973.
Laureato in teologia presso l'Università Cattolica Giovanni Paolo II di Lublino.
Ordinato sacerdote il 23 maggio 1998 in Polonia.
Dopo gli studi specialistici il 30 giugno 2006 ha ottenuto la Licenza in Comunicazione Sociale Istituzionale presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma.
Presente nella Diocesi di Pistoia in Parrocchia di San Pantaleo all'Ombrone dal 21 settembre 2003, nominato ufficialmente viceparroco il 14 novembre 2003 da S.E. Mons. Simone Scatizzi, Vescovo di Pistoia.
Incardinato nella Diocesi di Pistoia il 4 settembre 2008.
Il 1 maggio 2013 nominato parroco della Parrocchia di San Pantaleo all'Ombrone e della Parrocchia dei Santi Giusto e Lucia a Montagnana, da S.E. Mons. Mansueto Bianchi, Vescovo di Pistoia.
Il 1 ottobre 2016 nominato parroco della Parrocchia di San Michele Arcangelo a Tobbiana e della Parrocchia di San Martino a Fognano, da S.E. Mons. Fausto Tardelli, Vescovo di Pistoia. L'ingresso in parrocchie si è svolto lunedì 3 ottobre 2016 alle ore 18:00 a Tobbiana.
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Parroci e amministratori a Tobbiana dal 1740
Parroci ignoti
(Dati raccolti nell’Archivio Diocesano di Pistoia)
1. P. Pio Matteo Nesi rettore dal 1740 al febbraio del 1764
2. Canonico Giuseppe Convergini dal settembre del 1764 al 14 febbraio del 1766
3. P. Domenico Logli curato dal febbraio del 1766 al 1781
4. P. Giuseppe Dini rettore dal 9 febbraio del 1782 al 1808
5. Don Onorato Fini dal 15 febbraio del 1808 al 1847
6. Don Giovacchino Gualtierani dal marzo del 1847 al 7 agosto del 1848
7. P. Giuseppe Taddeucci dal 18 agosto del 1848 al 9 maggio del 1887
8. Don Carlo Scatizzi dal 10 giugno del 1887 al 1902
9. Don Arturo Attucci dal 27 agosto del 1902 al 20 novembre del 1961
10. Don Renzo Aiardi dal dicembre 1961 al maggio 1979
11. Don Marino Marini dal 30 giugno 1979 al febbraio 1989
12. Don Mauro Baldi (amministratore)
13. Don Marco Dobranow
14. Don Cristoforo Mielnik dal 2008 al 1 ottobre 2016
15. Don Cristoforo Dabrowski dal 1 ottobre 2016
Cappellani a Tobbiana dal 1864 al 1910
**Nel 1926 Don Attucci scriveva al cancelliere della Curia e dava la nota dei cappellani che sono stati a Tobbiana dal 1846 al 1926.
Tobbiana 3 giugno 1926. Reverendissimo signor cancelliere come di combinato le mando la nota dei cappellani che sono stati a Tobbiana dal 1846 ad oggi:
Don Giovacchino Gualtierani 1846
Don Giuseppe Taddeucci 1847
P. Giuseppe Coppini 1848-1849
P. Michele Baldi 1850-1853
P. Pietro Piaggi 1854-1855
P. Valentino Baganelli 1856-1857
Don Ferdinando Vannucci 1860-1 861
Don Ottaviano Meucci 1863-1867
Don Filippo Cappuccini 1868
Don Bonaldo Bonaldi 1 869-1871
P. Francesco Biagini 1872
Don Luigi Migliorini 1873-1878
Don Bonaldo Bonaldi 1879-1880
Don Carlo Scatizzl 1882
Don Alessandro Taddei 1884
Don Bragi 1885-1886
Don Pietro Pellegrineschi 1909-1910
Ecco quel che risulta dai libri registri esistenti in questo archivio parrocchiale.
Con ossequi Sacerdote Arturo Attucci.